FERMARSI... MA SOLO UN  ATTIMO

 

FERMARSI  quando si ha tanta paura, quando si ha tanta gioia, quando tutto sembra impossibile e senza via d’uscita. Si cerca altro, si attinge ad altro, al di là di quello che ci dicono la testa e il cuore... Un attimo... che ci vuole veri, vere, senza finzioni, con i nostri dolori, i fastidi, i dubbi. E con il grande desiderio di cambiare
Se sembra tutto perso.
O sono talmente felice che mi viene da saltare e saltare e ringraziare.

Quando accade qualcosa di assolutamente imprevisto.

Oppure arriva al cuore un dolore improvviso e che non passa.

Quando ho paura. E non passa.

Quando vedo un paesaggio sconvolgente.

Cielo tanto e tanto mare e un’immensità che sbalordisce.

O un’ingiustizia che mi sento l’anima stringersi e non passa.
Quando mi sento stretta. Stretta. Normalmente è lì.
È lì che viene da cercare qualcosa oltre sé. Che viene voglia fermarsi. Lì.
“Lì” è quella zona dell’essere – che è anche una zona del sentire – che ha particolarmente a che fare con la vita. La si può tenere zitta distraendola. Coprirla con le abitudini. Camuffarla. Ma succede sempre, prima o poi, qualcosa di fondo che la fa tornare a galla. Possono essere i dolori, una malattia ad esempio. Possono essere le gioie; in genere però sono le cose incomprensibili. Quelle che sembrano immeritate, o troppo improvvise, o troppo grandi. Quelle a cui non sappiamo dare un senso. Le cose che richiedono più di quel che abbiamo e allora quel di più lo si cerca lì, oltre sé.
Mi fermo quando mi sento mancante, quando non capisco e non mi basto e sento voglia di essere “di più”. Più capiente, più larga, più saggia, più forte, più sana, più ricca, più dentro la vita. Mi fermo quando ho paura di morire. O che qualcun altro muoia. Mi fermo quando sono sorpresa. Mi fermo quando mi sento ottusa, murata dai miei stessi limiti e voglio tirare fuori da me il bello, la luce, il senso. Non è quasi mai solo la voglia di capire, di mettere tutto a posto che fa fermarsi.

È piuttosto placare quel precipizio vuoto da cui guardo. Riempirlo di terra e poi camminarci sopra.

 

Mi fermo... ma solo un attimo
poi riempio il precipizio di terra e ci cammino sopra!